mercoledì 18 giugno 2014

VENERDÌ 20 GIUGNO, ALLE 18.00, VITTORIO SGARBI A SUBLIMAR, FESTIVAL INTERNAZIONALE DI LETTERATURA RELIGIOSA.



“Il Sacro e il Profano nell’Arte”, all’Auditorium.

Milano, 18 giugno 2014 – Fresco di nomina ad Ambasciatore di EXPO 2015, Vittorio Sgarbi interverrà a Sublimar, primo Festival Internazionale di Letteratura Religiosa, nel corso della prima giornata della manifestazione, venerdì 20 giugno, alle 18.00.

Con una relazione su “Il Sacro e il Profano nell’Arte”, Vittorio Sgarbi, acuto affabulatore, sano provocatore, uomo di multiforme cultura, toccherà tasti importanti per contribuire a mettere a fuoco l’immagine che nella storia, attraverso le arti figurative,  l’uomo si è fatto del sovrannaturale e, per contrasto, delle cose e delle genti terrene.

Molto atteso, l’intervento di Vittorio Sgarbi sarà come una migrazione di uccelli da un capo all’altro del mondo dell’arte, alla ricerca di congiunzioni e di contatti,  di distanze e di distinzioni. Una sintesi feconda e stimolante che sarà uno dei momenti più importanti di Sublimar.

Nell’occasione, sarà possibile acquistare tre libri di Vittorio Sgarbi sull’argomento: “Il Bene e il Bello”, “Piene di Grazia”, “Nel Nome del Figlio”, tutti editi da Bompiani.

Sublimar avrà luogo a Milano dal 20 al 23 giugno, nelle sale e nei chiostri dell’ Umanitaria (via S. Barnaba 38, t. 025796831), e sarà dedicato a ogni forma letteraria (romanzi, racconti, poesie, saggistica), sviluppandosi in incontri, conferenze, presentazioni ed eventi collaterali organizzati da case editrici e sponsor. Durante il Festival, le case editrici proporranno una scelta delle loro pubblicazioni.

Per questa prima edizione, il tema scelto per il Festival sarà quello della Convivenza, intesa sotto il profilo religioso, culturale e sociale.

L’organizzazione del Festival è coadiuvata da un comitato interreligioso del quale fanno parte, la Pastora Letizia Tomassone (Pastora della Chiesa Valdese, già vicepresidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia), Rav Elia Enrico Richetti (Presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana), Monsignor Pier Francesco Fumagalli (Dottore ordinario e Vice Prefetto presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, direttore della Classe di Studi sull'Estremo Oriente), e Shaykh 'Abd al-Wahid Pallavicini (Fondatore e Presidente della CO.RE.IS. Comunità Religiosa Islamica Italiana).

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Ufficio Stampa Sublimar Festival di Letteratura Religiosa
c/o Studio Giorgio Vizioli & Associati - corso Vercelli 9, 20144 Milano
Giorgio Vizioli (3355226110), giorgio.vizioli@studiovizioli.it
Chiara Dinoia (0248013658, chiara.dinoia@studiovizioli.it)

MILANO, 20-23 GIUGNO: SUBLIMAR, FESTIVAL DI LETTERATURA RELIGIOSA



La manifestazione si articolerà in incontri, conferenze, presentazioni.
Tema della prima edizione: la Convivenza.

Si svolgerà a Milano, dal 20 al 23 giugno, nelle sale e nei chiostri della Società Umanitaria (via S. Barnaba 38, t. 025796831), Sublimar, il primo Festival di Letteratura Religiosa. La manifestazione è organizzata da F.F.M. Onlus, associazione di persone che dedicano, oggi come ieri, ampi stralci della vita al dialogo interreligioso: ne fanno parte giornalisti, studiosi, religiosi, persone di cultura e di spettacolo, “uomini di buona volontà".

“Esperienza di tutti, spiega Fiorella Marino, presidentessa di FFM Onlus, giornalista, è constatare le distanze esistenti tra le diverse Confessioni, con la consapevolezza che la mancanza di dialogo è la principale causa della diffidenza reciproca: ognuno di noi con la propria esperienza, i propri ideali e la propria ricerca, si è associato con l'intenzione di condividere l'altrui vissuto religioso, perché questo contatto di tanti possa portare alla massima apertura; la stessa auspicata da Papa Francesco”.

Il Festival sarà dedicato a ogni tipo di forma letteraria (romanzi, racconti, poesie, saggistica) e si svilupperà con un ciclo principale di quattro incontri-conferenze, affiancato da manifestazioni e incontri collaterali organizzati da case editrici, sponsor, associazioni.

“Ogni anno, spiega Brian Norsa, direttore artistico e responsabile interconfessionale di Sublimar, il Festival avrà un tema diverso: per questa prima edizione abbiamo voluto scegliere un argomento attuale e complesso come la Convivenza, intesa ovviamente sotto il profilo religioso, ma anche dal punto di vista culturale e sociale (e che ha come contrapposizione l’intolleranza e la discriminazione); prestigiose personalità appartenenti a diverse confessioni, animate da un costruttivo spirito di divulgazione e di confronto, condurranno il pubblico attraverso un arricchente e significativo percorso culturale e spirituale, indispensabile per interpretare il nostro tempo”.

L’organizzazione del Festival sarà coadiuvata da un comitato iterreligioso di sostegno, del quale fanno parte Rav. Elia Enrico Richetti (Rabbino della Sinagoga di via Eupili a Milano, per molti anni rabbino capo a Venezia e Trieste, attuale presidente dell' Assemblea Rabbinica Italiana), la Pastora Letizia Tomassone (Pastora della Chiesa Valdese, già vicepresidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia), Monsignor Pier Francesco Fumagalli (Dottore ordinario e Vice Prefetto presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, direttore della Classe di Studi sull'Estremo Oriente), e Shaykh 'Abd al-Wahid Pallavicini (Fondatore e Presidente della CO.RE.IS. Comunità Religiosa Islamica Italiana).


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Ufficio Stampa Sublimar Festival di Letteratura Religiosa
c/o Studio Giorgio Vizioli & Associati
Giorgio Vizioli (0248013658, 3355226110, giorgio.vizioli@studiovizioli.it)
corso Vercelli 9, 20144 Milano

sabato 8 febbraio 2014

Antica chiesetta di Santa Fosca a Pescul di Selva di Cadore, Val Fiorentina (Belluno)



Bellissima, sia all'interno che all'esterno.
L'esterno è caratteristico per l'enorme affresco raffigurante San Cristoforo, santo medioevale di incerta origine e storia, più probabilmente uno dei tanti santi 'riciclati al cristianesimo' da tradizioni pagane.
San Cristoforo viene rappresentato da una inconografia molto diffusa, con grandi immagini quasi sempre nei muri esterni di una chiesa, soprattutto ben visibili da lontano. Al Santo è attribuito il potere di salvare le persone in imminente improvviso pericolo di morte, perciò dev'essere visibile dalla campagna e dai luoghi di lavoro.



Santa Fosca - Pescul di Selva di Cadore - Belluno DolomitiSanta Fosca - Pescul di Selva di Cadore - Belluno Dolomiti

la Chiesa di Santa Fosca a Borgnano

SANTA FOSCA

Borgnano è adossato alla collinetta di Santa Fosca, una piccola altura sulla cui sommità è stata edificata una chiesetta.

La Chiesetta Medioevale è stata eretta nel 1826 ed è appunto dedicata a Santa Fosca.

Con la crescita di Borgnano è ora piccola per la popolazione ed è stata rimpiazzata dalla più grande Chiesa Parrocchiale, nel centro del paese, a breve distanza.



Chiesetta di Santa Fosca

Chiesa di Santa Maria e Santa Fosca a Dueville (Vicenza)

 
Dueville Piazza Monza; Tel. 0444-590140

Il titolo esatto della pieve pare sia stato S. Maria de duabus villis e starebbe quindi ad indicare una pieve unica per due nuclei abitativi. Il recente ritrovamento nella zona di una necropoli longobarda fa pensare ad una fusione in un unico centro di una doppia comunità (una longobardica e una cattolicoromana) prima coesistente. Il titolo di Santa Fosca sarebbe stato dunque distinto in origine da quello di Santa Maria. L’imponente chiesa attuale, dei primi decenni di questo secolo, è adorna di pregevoli affreschi di Agostino Pegrossi.

La casa studentesca Santa Fosca a Venezia



La Casa studentesca Santa Fosca - come il preesistente Istituto Canal-Marovich - sorge sulle rovine di quella che fu la maestosa chiesa di Santa Maria de' Servi e dell'adiacente convento, che ebbe come ospite più illustre, a cavallo tra Cinquecento e Seicento, lo storico Fra' Paolo Sarpi.

Nel 1314 i Servi di Maria, ordine mendicante fondato nel secolo XIII da sette laici fiorentini, giunsero a Venezia.

Subito intrapresero la costruzione di una chiesa che potesse gareggiare con quelle di altri ordini religiosi: con la chiesa dei SS. Giovanni e Paolo, dei Domenicani, con S. Stefano, degli Agostiniani e con la basilica dei Frari, edificata dai Francescani.
La chiesa fu fondata su un terreno ai bordi della città e il convento si affacciava addirittura sulla laguna in via di bonifica. I lavori si protrassero per più di 150 anni e la chiesa venne inaugurata ufficialmente il 7 novembre del 1491.

Nel frattempo in città cominciarono ad insediarsi alcune comunità laiche, tra cui quella dei mercanti di seta di Lucca, che fondarono, tra il 1360 e il 1376, la Cappella del Volto Santo, detta dei Lucchesi, tuttora esistente e costruita da maestranze provenienti dalla Toscana che trasferirono a Venezia un esempio dell'architettura gotica di quella regione.

Molte immagini ci permettono una ricostruzione del complesso chiesa dei Servi-Convento-Cappella dei Lucchesi, così com'era priva della distruzione della grande basilica: tra tutte spicca la carta di Venezia di Jacopo de' Barbari, che "fotografa" dall'alto la venezia del 1500, e che mostra la magnificenza della chiesa dei Servi, con la grande cupola lignea che sovrastava l'edificio.
L'impianto della basilica, di proporzioni imponenti, orientata secondo i canoni consueti est-ovest, ci è restituito da una pianta del Vicentini del 1920 e dai rilievi dell'arch. Giuliano Pavon. Misurava circa 20 metri per 75, era ad una sola navata con tre cappelle absidali e arredata all'interno da 22 altari. Al centro della navata si trovava un grande coro sormontato da una grande cupola.


La facciata della chiesa sul campo dei Servi è ben rappresentata da una veduta del Lovisa. Si presentava come un'imponente architettura gotica con grandi finestroni e due piccoli rosoni.
Sul lato sud, attuale ingresso alla Casa studentesca Santa Fosca, si erge il secondo grande portale, detto di S. Pellegrino, a suo tempo esso era sormontato da una scultura dedicata alla Madonna della Misericordia, oggi sulla facciata della Scuola dei Calegheri a S. Tomà.
Tra le mura del grande convento visse e morì fra Paolo Sarpi, storico insigne, che nei primi anni del Seicento difese la Serenissima nella contesa con la Santa Sede che aveva portato all'interdetto contro Venezia. Vi passò anche Galileo Galilei, che illustrò il funzionamento del cannocchiale all'amico Paolo Sarpi prima del famoso esperimento sul Campanile di S. Marco.
Nel 1769 un violento incendio devastò gli edifici del convento. Cominciava così la decadenza della complesso sacro. Tra il 1806 e il 1810, dopo gli editti napoleonici il convento dei Servi, come molte altre istituzioni religiose veneziane, venne soppresso. Cominciava così la spoliazione delle innumerevoli opere d'arte contenute negli edifici sacri della città, e cominciava anche la grande demolizione della chiesa e del convento, che si trasformano in una cava di materiali da costruzione. Nel 1821, quando vengono arrestate le demolizioni, il luogo si presentava fortemente degradato.

Il 27 aprile 1859 i luoghi che oggi ospitano al Casa studentesca vengono acquistati dall'abate Daniele Canal, sacerdote veneziano impegnato in opere di assistenza, e da Anna Maria Marovich, di cui l'abate era il precettore; il loro progetto era creare un edificio che accogliesse le donne uscite dal carcere. Il primo novembre 1864 fu inaugurato il "patronato per le dimesse dal carcere" che poi diventerà più appropriatamente "Casa della Sacra Famiglia" .
Furono recuperati i manufatti esistenti, fabbricati nuovi edifici sulle poche strutture rimaste; anche molto del materiale di spoglio del convento e della chiesa fu riutilizzato. Fu inoltre riportata agli antichi splendori la Cappella dei Lucchesi, che negli anni era diventata un magazzino e versava in uno stato di avanzato degrado.

Negli anni l’Istituto Canal-Marovich divenne molto importante per la città: basti pensare che agli inizi del nuovo secolo assisteva 250 ragazze con l'aiuto di 50 Madri dell'Istituto delle "Pie Signore riparatrici dei SS. Cuori di Gesù e Maria" conosciute con il nome di Suore della Riparazione.

Negli anni '80, venuto meno l'uso degli edifici come centro di rieducazione femminile, gli ampi spazi si prestavano ad essere destinati a nuovi progetti ed iniziative. La comunità di Betania, con la mensa per i senza fissa dimora, viene fondata nel 1980.

La storia della Casa studentesca Santa Fosca comincia invece il 4 luglio del 1981 quando il Patriarca Marco Cè comunica a don Fausto Bonini la disponibilità di alcuni spazi dell'istituto Canal-Marovich. La comunità di studenti, inizialmente costituita da venti ragazze, negli anni è diventata sempre più numerosa, riadattando le strutture dell'istituto alle nuove esigenze, e nel 2002 conta circa 120 presenze. Le strutture sono state sottoposte ad un recente e ampio intervento di restauro e di messa a norma degli impianti, finanziati dalla legge speciale per il Giubileo.
La scommessa per i prossimi anni è un nuovo intervento di restauro sulla Cappella dei Lucchesi, così che possa essere resa utilizzabile come luogo di preghiera e come sala aperta alla città




La Chiesa di Santa Fosca a Torcello (Laguna di Venezia)

La chiesa di Santa Fosca è un edificio religioso dell'isola di Torcello, nella laguna di Venezia, parte del più ampio complesso della cattedrale di Santa Maria Assunta.

Storia e Struttura

L'edificio a pianta circolare, splendido esempio dello stile veneto-bizantino, sorge appena discosto da quanto rimane della piazza dell'antica città e accanto alla basilica e ai resti dell'antico battistero. Una chiesa, già con l'attuale nome, risulta esistente nel sito nella prima metà del IX secolo venne citata come oggetto di benefici concessi dall'imperatore Ludovico il Pio alla basilica di San Zeno di Verona. Attorno al mille l'edificio fu forse coinvolto nella campagna edilizia voluta dal vescovo torcellano Orso Orseolo per la ricostruzione dell'intero complesso della cattedrale. Nel 1011 un nuovo riferimento documentale relativo alla chiesa cita un lascito testamentario in favore della stessa da parte di due sorelle, Bona e Fortunata. Dell'originario aspetto dell'edificio non abbiamo notizie, ma ne conosciamo le funzioni di reliquiario nei confronti del complesso religioso torcellano, su modello paleocristiano di chiesa-battistero-martyrion diffuso nei territori dell'Esarcato bizantino. I legami con la chiesa veronese testimoniano poi una particolare condizione di autonomia e importanza rispetto all'attigua chiesa madre della diocesi torcellana.
L'edificio assunse l'aspetto attuale attorno al XII secolo, quando venne riedificato per accogliere le reliquie delle martiri Fosca e Maura, giunte da Sabratha, in Africa.
All’esterno l'edificio è circondato da un portico che lo circonda su cinque lati. Gli archi sono rette da colonne a piede rialzato ed eleganti capitelli bizantini. L’interno è a croce greca, a tre navate con absidi. Il tutto è sovrastato da cupola circolare, mentre i motivi decorativi risentono dell'influenza bizantina d'età comnena.

La Chiesa di Santa Fosca a Cannaregio (Venezia)

La chiesa di Santa Fosca è un edificio religioso della città di Venezia, situato nel sestiere di Cannaregio. Adiacente alla Strada Nova, si affaccia sul campo omonimo, di fronte al monumento a Paolo Sarpi.

Storia

Fondata attorno al X secolo, subì vari interventi. L'aspetto attuale risale alla riedificazione della prima metà del XVIII secolo. La facciata attuale fu realizzata grazie all'intervento finanziario della nobile famiglia Donà (i lavori furono iniziati nel 1733 e si conclusero forse nel 1741). Il progetto è dell'architetto Domenico Rossi con uno schema semplice.
È attualmente una chiesa vicariale compresa nella parrocchia di San Marcuola (vicariato di Cannaregio-Estuario, patriarcato di Venezia).

Descrizione

Il semplice schema architettonico prevede un grande timpano sostenuto da quattro semicolonne,con un grande portale sormontato da un coronamento curvilineo. L'interno si presenta ad unica navata con quattro altari alle pareti e presbiterio in forma quadrata. Le decorazioni sono particolarmente opere di autori  del XVII e XVIII secolo.

Chiesa di Santa Fosca
La chiesa con il monumento a Paolo Sarpi in Campo Santa Fosca
La chiesa con il monumento a Paolo Sarpi in Campo Santa Fosca
Stato Italia Italia
Regione Veneto
Località Venezia
Religione Cristiana Cattolica
Titolare Fosca
Diocesi Patriarcato di Venezia
Consacrazione 1733 (ultima)

Le Rete di Santa Fosca nelle Terre della Storia



L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto e l'Associazione L'Altratavola
hanno organizzato ufficialmente la Rete di Santa Fosca, un circuito di borghi europei, che fa parte del più ampio progetto delle Terre della Storia.
Fosca (Sabrata, prima metà del III secolo – Sabrata, 250-251) è stata una santa berbera, vissuta durante il proconsolato di Quinziano. Dalla Chiesa cattolica viene venerata come santa, vergine, e martire.
Faranno parte della rete : Venezia (dove la Santa è sepolta a Torcello e dove vi è nel Sestiere Cannaregio una Chiesa a Lei dedicata), Selva di Cadore ( con l'adesione della Pro Loco : vi è una frazione che si chiama Santa Fosca) , Dignano d'Istria (Croazia, con l'adesione dell'Ente per il Turismo), Dueville (Vicenza) , Altivole (Tv) e Borgnano (Cormons, Friuli Venezia Giulia, con l' adesione dei Cenacoli del Gusto dell'Associazione l'Altratavola) .
Il 2014 sarà interamente dedicato alla conoscenza reciproca dei borghi e al lancio di una campagna d'informazione multimediale.


sabato 11 gennaio 2014

La Festa di San Marcello a Umin in Tv

Mercoledì 15 gennaio alla Festa di San Marcello a Umin (Feltre-BL), la trasnissione mumtimediale L'Italia del gusto realizzerà un lungo sercvizio informativo sull'avvenimento.
" Sarà anche l'occasione - osserva Renzo Lupatin. direttore editoriale de L'Altratavola network-,
per presentare le iniziative della rete I Percorsi della Fede, che prende il via con questo primo appuntamento a Umin, promosso dall'ANA Villabruna.

  Antica chiesa di San Marcello

domenica 5 gennaio 2014

Un salto a Pizzighettone


Cittadina di antichissima origine (Acerrae al tempo dei Romani), sorse in posizione strategica presso il guado del fiume Adda, sulla via che da Piacenza conduceva alla Padania orientale. Oggi è un importante centro agricolo-industriale.
Pizzighettone presenta una cerchia di mura tra le più importanti d'Italia. Raro esempio di architettura militare, concepito nell'alto medioevo e continuamente perfezionato fra il XVI e il XVIII secolo per opporsi all'evoluzione delle armi da fuoco, costituisce uno straordinario documento storico ed un'indubbia attrattiva turistica.
Particolarmente suggestive sono le passeggiate sul cammino di ronda lungo il sentiero che si affaccia sul Serio Morto e quella esterna al fossato da Porta Cremona a Porta Soccorso, che permette una visione incomparabile dell'intero tratto sudorientale della cinta.
Anche l'interno dell'intera cerchia muraria, caratterizzato da una sequenza di ampie casematte intercomunicanti, presenta motivi di fascino, soprattutto attraversando l'imponente Rivellino.
Sulla sponda destra anche la Borgata di Gera conserva interamente la cinta muraria e gran parte delle difese bastionate.
Il corso dell'Adda divide il centro antico in due parti, collegate da un pont, ciascuna della quali presenta una propria connotazione urbana, condizionata dalla funzione militare tipica di un caposaldo di frontiera.
All'interno del nucleo storico, il monumento simbolo di Pizzighettone è il Torrione o Torre del Guado, sopravvissuto alla distruzione del castello, in quanto documento della prigionia del re di Francia Francesco I nel 1525.
L'armoniosa piazzetta del Comune può considerarsi il centro monumentale del paese e la Parrocchiale di San Bassiano, fondata probabilmente verso la metà del XII secolo, rivela appieno la sua antichità già nella facciata a capanna, in cotto, con il magnifico rosone centrale realizzato nel quattrocento.
Attraversando il ponte si raggiunge la borgata di Gera con la piazza del mercato e la chiesa di S.Rocco. Più avanti si possono visitare le chiese di San Marcello e di San Pietro.
Fra i piatti tipici della cucina locale è possibile degustare il "pesciolino di fiume" e i "fagiolini con la cotenna di maiale", piatto tipicamente invernale.

LA RETE DI SAN MARCELLO - AZIONE I PERCORSI DELLA FEDE



L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto presenterà a Milano in febbraio
la rete di San Marcello, circuito di borghi e territori ispirato alla vita del Santo, all'interno dell'Azione I Percorsi della Fede.
Con il nome di San Marcello si indicano diversi santi e beati.
La rete si ispira soprattutto a due di essi :
- Marcello I (... – 309) fu il 30° vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 27 maggio 308 al 16 gennaio 309. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalle Chiese ortodosse ;
- san Marcello di Tangeri (morto nel 298), centurione romano, martire a Tangeri sotto Diocleziano, celebrato il 30 ottobre.


La rete nasce dalle ormai quinquennali iniziative di informazione sviluppate dalla trasmissione multimediale L'Italia del Gusto e sarà aperta alla partecipazione ad invito del gruppo Ana di
Villabruna ( Feltre-BL,Chiesa di San Marcello di Umin); del Comune di San Marcello (Ancona); del Comune di San Marcello Pistoiese (Toscana) ; del Comune di Poggio San Marcello (Ancona) ; della Parrocchia di San Marcello a Bari ; della comunità religosa di San Marcello Maggiore a Capua (Campania) ; della Pro Loco di Pizzighettone ( Borgo Gera, Chiesa di san Marcello) ; della comunità locale di Arco (Tn), con la Chiesa di San Marcello a Romarzollo ; della comunità della Chiesa di San Marcello a Paruzzaro (Novara-Piemonte).
Fondamentale sarà poi l'apporto della comunità religiosa dei Servi di Maria, con la Chiesa di San Marcello a Roma. La rete si estenderà anche alla Francia ( il sobborgo di Parigi, San Marcello) e alla città di Leon ( Spagna).



All'interno dell'Azione I Percorsi della Fede, si stà infatti costituendo un gruppo di borghi profondamente segnato dalla storia religiosa ed è stato deciso di costituire un circuito denominato Rete di San Marcello, capace di favorire gli scambi culturali ed il confronto sulle politiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico ed artistico delle località coinvolte.
L'iniziativa, che si ispira ai principi dell'interculturalismo del Consiglio d'Europa, nasce dalla necessità di garantire ai borghi un'informazione ed una comunicazione adeguate.
L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto ( nata dalla collaborazione fra L'Associazione l'Altratavola e la Rotta dei Fenici, Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa), apre
alla partecipazione gratuita di tutte le Reti italiane ed europee (comuni, associazioni, consorzi ed altre espressioni giuridiche), che vogliano parteciparvi, al fine di segnalare iniziative e progetti che provvederà a far conoscere e a comunicare, mediante un'azione di ufficio stampa locale, regionale, nazionale ed internazionale.

In particolare la Rete erogherà i seguenti servizi :
1) servizio di diffusione di notizie su eventi, progetti e iniziative dei borghi e dei territori italiani ed europei;
2) servizio di comunicazione 'orizzontale' fra i diversi membri delle diverse reti, al fine di
favorire gli scambi culturali e far 'incrociare' le esperienze;
3) servizio di rassegna stampa (raccolta e documentazione dei servizi informativi pubblicati dalle diverse testate giornalistiche);
4) servizio di 'costruzione' di delegazioni di giornalisti e comunicatori che possano intervenire
ad incontri ed eventi nei borghi storici (visite, educational, interventi, ecc.).

Per aderire ai servizi informativi dell'Azione, l'Associazione o l'Ente dovrà concedere il proprio Patrocinio non oneroso, impegnandosi a:
- segnalare le iniziative e gli eventi del proprio territorio;
- concedere l’uso gratuito di sale e spazi per la realizzazione degli incontri e delle conferenze stampa dell’iniziativa;
- ospitare almeno una volta l'anno delegazioni di giornalisti e/o amministratori e/o rappresentanti di associazioni di altri borghi e territori (magari in occasione di eventi e manifestazioni importanti per la comunità);
- partecipare almeno una volta l'anno ad iniziative che si svolgono in altri borghi e territori.
La concessione del Patrocinio non oneroso fa partecipare di diritto il borgo alla Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto.
                                            La Chiesa di San Marcello a Roma







Nasce la rete di San Marcello

L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto presenterà a Milano in febbraio
la rete di San Marcello, circuito di borghi e territori ispirato alla vita del Santo, all'interno dell'Azione I Percorsi della Fede.
La rete nasce dalle ormai quinquennali iniziative di informazione sviluppate dalla trasnissione multimediale L'Italia del Gusto e sarà aperta alla partecipazione ad invito del gruppo Ana di
Villabruna ( Feltre-BL,Chiesa di San Marcello di Umin); del Comune di San Marcello (Ancona); del Comune di San Marcello Pistoiese (Toscana) ; del Comune di Poggio San Marcello (Ancona) ; della Parrocchia di San Marcello a Bari ; della comunità religosa di San Marcello Maggiore a Capua (Campania) ; della Pro Loco di Pizzighettone ( Borgo Gera, Chiesa di san Marcello) ; della comunità locale di Arco (Tn), con la Chiesa di San Marcello a Romarzollo ; della comunità della Chiesa di San Marcello a Parruzzaro (Novara-Piemonte).
Fondamentale sarà poi l'apporto della comunità religiosa dei Servi di Maria, con la Chiesa di San Marcello a Roma. La rete si estenderà anche alla Francia ( il sobborgo di Parigi, San Marcello) e alla città di Leon ( Spagna).
Tutti i contatti sono tenuti in questi giorni dall'Ufficio Stampa dell'Associazione.
Un gustoso anteprima avverrà il 15 gennaio alla Festa di San Marcello di Umin, con la registrazione-
presentazione dell'iniziativa, per una intera puntata della trasmissione televisiva L'Italia del Gusto.

sabato 4 gennaio 2014

Santuario San Marcello di Umìn – Feltre (Belluno)




Bottega di Marco da Mel - Annunciazione
Bottega di Marco da Mel - Annunciazione

Santuario San Marcello di Umìn si trova in zona collinare. Da Feltre si giunge alla chiesa abbandonando la Pedomontana dopo 4 km. L’edificio è in dedicazione a San Marcello patrono dei palafrenieri e dei cavalli. Gli abitanti del luogo lo invocano a guarigione delle malattie delle orecchie.
Si presume per una contaminazione tra i culti di San Marcello e quello di Sant’Eligio di Noyon-Tournai quest’ultimo reffigurato in una vicina chiesa. All’interno si venera un dipinto e una sacra reliquia.
Il dipinto presenta la Madonna con Bambino attorniato da S.Marcello e S.Vittore. La reliquia consta in un piccolo frammento osseo che si pensa appartenuto al Santo. All’interno la chiesa si presenta nel suo semplice impianto ad aula unica. Nel corso dei secoli il santuario ha subito diversi interventi di ristrutturazione.
Di particolare rilevanza all’interno anche una Pala di Marco da Mel datata 1531 e altare ligneo. Ultima cena affrescata sulla parete settentrionale attribuita ad un compagno di Nicolò di Pietro e datato XV secolo. Sui pilastri dell’arco trionfale ci sono due immagini della Vergine databili alla seconda metà del XV secolo.

La Chiesa di San Marcello a Umin


La Chiesa di San Marcello in Umin risale almeno al XIII secolo (ma è probabilmente  più antica). Essa è stata successivamente  sopraelevata ed ampliata nei secoli XV e XVI. Le pareti interne sono interamente decorate da affreschi che vanno dal secolo XIII al secolo XVII e da un altare ligneo, dipinto, cinquecentesco, con pala realizzata da Marco da Mello. Sono da poco terminati i lavori di restauro a cura del Gruppo Alpini di Villabruna, del comitato per il restauro del chiesa di San Marcello, dell’associazione "Amici del Casel", della parrocchia di Villabruna e del Comune di Feltre. Una prima fase dei restauri (dal 1980 al 1995) ha riguardato il  campanile (consolidamento della parte inferiore), rinforzato nelle fondamenta e drenato, la sistemazione del tetto ed alcuni  consolidamenti strutturali. E’ stato inoltre completato il restauro degli affreschi, della pala di Marco da Mello e dell’altare. A partire dal 1996 è terminato un nuovo lotto di lavori seguito dagli architetti Francesco Doglioni e Renata Daminato, realizzato dall’impresa CESIM di Fiore De Bortoli con la collaborazione di Cesare Sartor. In questa nuova fase sono stati svolti i seguenti lavori: copertura del campanile e di parte della chiesa con la messa in luce delle capriate lignee nella parte più antica, consolidamento strutturale della parte superiore del campanile, tirantature metalliche, cucitura delle lesioni e rifugatura della muratura  esterna con il consolidamento della pietra arenaria, consolidamento della volta pericolante sopra l’altare, esecuzione di alcune tirantature sugli archi trasversali. E’ stato inoltre realizzato il consolidamento delle fondazioni e il restauro delle superfici intonacate interne ed esterne, serramenti e installato il dispositivo antifurto.
  Antica chiesa di San Marcello La Chiesa prima dei restauri







Affreschi  
L'interno della chiesa è decorato da tre cicli di affreschi che hanno via via ornato le pareti nel corso dei successivi ampliamenti. In epoca recente (XVIII - XIX secolo) gli affreschi furono ricoperti di calce; solo a partire dagli anni ‘70 ne è iniziata la riscoperta. La parte più antica degli affreschi è stata recuperata dai restauratori Velluti. Altri affreschi ancora nascosti furono recuperati nel 1997 dal restauratore Federico Pat. Si tratta nell’insieme di un patrimonio artistico prezioso il cui completo restauro ha richiesto un notevole impegno. L'inaugurazione dei restauri è avvenuta domenica 7 settembre 2003 alle ore 10.30, alla presenza di numerose autorità locali e regionali ma soprattutto alla presenza di numerosi concittadini. Per i lavori di mantenimento della chiesa il giorno del Santo patrono (16 Gennaio) si continua l'ormai tradizionale festa con un ricco menù: trippa in brodo o alla parmigiana, sopressa fritta, canederli, pitta (gallina) lessa, cotecchino con crauti. brodo e piatti freddi formaggio e salame. 

Festa di San Marcello ad Umin di Feltre, dal 15 al 19 gennaio 2014

La prima iniziativa che 'apre' l'itinerario de 'I Percorsi della Fede' in gennaio è la tradizionale
Festa di San Marcello a Umin di Feltre (BL).

Festa di San Marcello ad Umin di Feltre, dal 15 al 19 gennaio 2014, organizzata dall'Associazione di volontariato "Amici del Casel" e dal Gruppo Alpini Villabruna con cucina aperta tutti i giorni dalle 12.00 alle 24.00 con piatti tipici come trippe e cotechino. Per informazioni www.anavillabruna.it. Q

Programma
mercoledì 15 gennaio Visite guidate per scolaresche alla Chiesa di San Marcello e alla borgata di Umin a cura di Angelo Gris "Nino" Orari presenza guida 9.00-11.00 e dalle 15.00-17.00
giovedì 16 gennaio San Marcello Funzioni religiose alle 10.30 santa messa concelebrata con i parroci della forania alle 15.00 santa messa
venerdì 17 gennaio Visite guidate per il pubblico al sito di San Marcello con la guida locale Angelo Gris "Nino" alle 15.00 laboratorio di giocoleria per grandi e piccini Orari presenza guida 9-00-11.00 e 15.00-17.00
domenica 19 gennaio Funzioni religiose alle 10.30 santa messa solenne animata dal Coro parrocchiale di Villabruna alle 15.00 santa messa alle 21.00 estrazione premi lotteria di San Marcello
Il ricavato della festa servirà al mantenimento della chiesa e al finanziamento di attività socio culturali.

restauro delle superfici intonacate interne ed esterne, serramenti e installato il dispositivo antifurto.
  Antica chiesa di San Marcello



I Percorsi della Fede

L'Associazione Internazionale Azione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto promuove all'interno dell'Azione Terre della Storia un itinerario denominato 'I Percorsi della Fede'.

I PERCORSI DELLA FEDE

Borghi che partecipano al progetto : Riese Pio X (Tv), Sesto al Reghena (Pn), Altivole (Tv), Follina (Tv), Praglia (Pd), Dignano e Valle (Croazia), Slovenia

-I siti cluniacensi dell 'Itinerario del Consiglio d'Europa in Lombardia
- I Percorsi della fede in Lazio e Umbria